presidente associazione Lombardi, nominare nuovo ad con questo board mossa contraddittoria.
Roma, 29 mar. (AdnKronos)
(Val/AdnKronos)
Alla vigilia di una nuova riunione del Comitato nomine di Telecom Italia che si appresta ad approfondire i profili dei candidati alla carica di amministratore delegato, l'associazione dei piccoli azionisti Asati torna a chiedere al cda di dimettersi: "nominare un nuovo amministratore delegato che rimanga in carica un anno, così come l'attuale board, è una mossa contraddittoria che farebbe regnare l'incertezza e la confusione", spiega il presidente dell'associazione Franco Lombardi all'Adnkronos.
Cercare un nuovo ad che succeda a Marco Patuano da parte dell'attuale board vorrebbe dire conferire un incarico che dovrebbe terminare, come quello del cda, con l'assemblea di bilancio della primavera 2017, cioè fra un anno. "Gli azionisti francesi di Vivendi - osserva Lombardi - hanno detto in varie occasioni, non ultima l'audizione al Senato dell'ad De Puyfontaine, di essere investitori di lungo periodo: ne diano prova e con le dimissioni di questo cda prima dell'assemblea del 25 maggio dimostrino di voler rimanere in Telecom Italia almeno per tre anni".
Nella lettera inviata a metà marzo al cda , al presidente e all'ad (era ancora Patuano), al collegio sindacale e a Vivendi, ai fondi e per conoscenza alla Consob, Asati chiedeva il rinnovo di un board a nove componenti (dagli attuali 17) nell’assemblea del 25 maggio 2016.
"Date modo al nuovo socio di integrare l’ordine del giorno dell’assemblea, proporre di nominare un nuovo consiglio di dimensioni ragionevoli, 9 componenti, che sia quindi più snello, più efficiente e sensibilmente più economico", chiedeva ai consiglieri Asati.
Nella lettera l'auspicio è che "le minoranze e gli azionisti individuali, anche dipendenti, dovranno essere rappresentati in modo significativo con la speranza questa volta che le minoranze non ripetano i gravissimi errori del recente passato consumatisi nell’assemblea di aprile 2014".
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